“Solitari” è il titolo dell’undicesimo album in studio di Marco Ongaro pubblicato da una collaborazione tra Vrec e Andromeda Relix da oggi disponibile nei principali store digitali ed in versione CD fisico (LINK).
A tre anni di distanza da “Il fantasma baciatore”, il cantautore, scrittore e poeta Marco Ongaro torna a far parlare di sé con un album realizzato con il supporto del produttore Gandalf Boschini, suonato dalla band prog-rock dei Logos (Luca Zerman tastiere, Fabio Gaspari chitarra, Alessandro Perbellini batteria) e da David Cremoni (chitarra elettrica), Marisa Pasquali (violino), Giacomo Cazzaro (sax), Adam Clarke (cornamusa), Barbara Lorenzato(cori), Erik Boschini (pianoforte), Luca Sanmartin (basso e programmazione).
La sonorità pop-rock d’autore conferisce un nuovo profumo alla poetica del cantautore, più coinvolgente e avvolgente nelle 12 tracce che compongono l’album, dove le parole trovano un importante supporto nelle parti strumentali, alcune volte di sottofondo, mentre altre volte predominanti come nella title track e nel rock arioso di “A ritroso”.
Da segnalare anche il rifacimento con testo adattato in italiano di due brani simbolo per Ongaro: “La chanson de Prévert” di Serge Gainsbourg e il classico dei Procol Harum “Homburg”, a testimoniare l’ampiezza di influenze di Ongaro, che ama guardare alla musica da più angolature. I due brani sono disponibili esclusivamente nella versione CD.

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Marco Ongaro ritorna sulla scena musicale, dopo quattro anni, con il suo undicesimo album “Solitari” in contemporanea con la recente pubblicazione del libro “Un poeta può nascondere un altro : Il senso per la parola di Serge Gainsbourg” (Cassa Italia editore).
Con la preziosa produzione di Gandalf Boschini ed il sostegno della band prog-rock dei Logos e di altri validi musicisti, produce 12 tracce variegate che vanno dal pop al rock , dal blues al ballad, dove le chitarre elettriche coi loro riff e assoli di intrecciato bene nei sottofondi di tastiere synth e una ritmica mai invadente.
L’album si apre con il colorato brano “A ritroso”, dove la chitarra ci riporta vagamente allo stile di Mark Knopfler dei Dire Straits, si prosegue con “L’atteso” dove gli arpeggi delle chitarre elettriche si incastrano ad arte nelle tastiere e nella ritmica di una batteria secca.
“Solitari” contraddistinta da un riff di cornamusa, in un brano che cresce man mano, terminando con sax molto piacevole.
“La canzone di Prèvert” è un brano di Serge Gainsbourg tradotto e adattato da Ongaro, dandogli una sound like-country aggiungendo un violino, chitarre acustiche, elettriche e doppie voci.
La ballata che non ti aspetti, arriva con “Una signora per bene ad Atene” caratterizzata da un ritornello efficace e malinconico. Si passa ai ritmi decisamente più rock ed accesi con “La paga” con un coro a rimarcare il significato dei testi.
Dall’aspetto “brasilero” arriva il settimo brano, “Ricominciando” dove la voce viene accompagnata da un piano delicato, con innesti di chitarra elettrica a rendere più colorato il sound.
Ritorniamo a ritmi più rock con “Metaforicabionda”, un richiamo degli anni ’70 dove le chitarre elettriche erano la parte fondamentale, ma Ongaro ha voluto differenziare il suo brano introducendo un hammond a supporto del ritornello.
C’è spazio anche per omaggiare i Procol Harum con una bella versione del classico “Homburg” tradotto e adattato in italiano dal cantautore.
Arriviamo al pop di “Parcheggiare a Delfi” con una chitarra con spunti di flamenco, per rendere meno piatto questo brano dove il testo è il protagonista. Un assolo di chitarra iniziale ci porta a “Rimasta qui”, un brano soft con un interessante impasto tra tastiere ed un chitarra elettrica che affianca i synth che caratterizzano questo brano.
La chiusura del disco è affidata alla ripresa di “A ritroso”, che si prolunga in una coda strumentale dalle venature progressive.
Un lavoro di classe, grande cura dei testi che in incastrano perfettamente nel sound scelto ed arrangiato da Ongaro che con la sua voce sempre ben presente e mai invadente rende questo album un classico da conservare nella propria bibliografia.
Gli anni passano ma la classe resta !
ALESSANDRO LONOCE

TRACKLIST CD: 01.A ritroso, 02. L’atteso, 03. Solitari, 04. La canzone di Prévert, 05. Una signore per bene ad Atene, 06. La paga, 07. Ricominciando, 08. Metaforicabionda, 09. Homburg, 09. Parcheggiare a Delfi, 11. rimasta qui, 12. A ritroso (reprise).
Cantautore, poeta e scrittore veronese, Marco Ongaro esordisce come cantautore con l’album AI (1987), che gli vale la Targa Tenco per la Migliore opera prima dopo un’esperienza nella musica dance con lo pseudonimo O’Gar. Segue nel 1990 Sono bello dentro.
Dopo il terzo album nel 1995, Certi sogni non si avverano, si ritira dalle scene per cinque anni per riemergere all’attività artistica nel 2000 scrivendo testi e musiche del disco autobiografico di Grazia De Marchi Lasciatemi vivere, cui segue l’album dedicato alle eroine scespiriane Shakespeariana, interpretato da Giuliana Bergamaschi.
Torna di nuovo a incidere con la poesia rock di Dio è altrove nel 2002.
Dai primi anni 2000 il suo lavoro si indirizza verso altri piani creativi che applicano la tecnica poetica e musicale al teatro, con testi, musiche e drammaturgie per spettacoli multimediali.
Dopo altri tre album, Esplosioni nucleari a Los Alamos (2004), Archivio Postumia (2005) e Anni ruggenti (2007), nel 2011 vince il Premio Lunezia per la “Canzone d’Autore” e il Premio Giorgio Lo Cascio con l’ottavo album Canzoni per adulti, un melange swing e jazzy.
Dopo cinque anni di attività teatrale e letteraria, nel 2016 pubblica il cd unplugged Voce contenente il suo riadattamento in italiano del brano di Leonard Cohen Alleluia, cui segue il singolo Hotel Bella Italia, traduzione dal celeberrimo brano degli Eagles Hotel California.
Nel 2018 il decimo album, Il fantasma baciatore, lo riporta in ambito rock.
A novembre 2021 pubblica il libro Un poeta può nasconderne un altro, il senso per la parola di Serge Gainsbourg.