Fuori dal 25 novembre “Le prigioni di Jaco”, il nuovo singolo di S.C.I.O., progetto strumentale nato da un’idea di Stefano Scioni.
C’è un elemento comune che lega tutti i suoi brani: non vengono usate chitarre ma esclusivamente il basso elettrico.
Dopo un periodo di pausa dalla musica, nel 2021 Stefano è tornato pubblicando un singolo dopo l’altro. I suoi pezzi, completamente strumentali, sono spesso un viaggio nella psiche umana.
Le parole non servono, la musica urla forte e chiaro il suo messaggio. “Le prigioni di Jaco” è il suo nuovo brano e nasce dopo la visione del documentario dedicato a Jaco Pastorius, prodotto da Robert Trujillo bassista dei Metallica.
Le prigioni per Jaco Pastorius erano le sue instabilità mentali.
Questo brano è un viaggio dentro le paure e le prigioni di ognuno di noi. Quelle che non riconosciamo o che, nononostante ne siamo consapevoli, non riusciamo né a combattere né ad accettare. Ci costringiamo ad una sopravvivenza trascinata e ad una agonia esistenziale.
La prigione può essere una malattia, una persona, uno stato d’animo, una particolare situazione o qualsiasi cosa che ci trasciniamo e che ci toglie energie.
“Le prigioni di Jaco” è accompagnato da un videoclip composto da frame scelti da S.C.I.O. e inseriti in pexels.com dal videomaker russo Cottonbro. Il lavoro di editing e post-production è a cura di Carmelo “Garmo” Mandica che ha tradotto in immagini la suggestione musicale di Stefano.
Tutto il lavoro di produzione musicale, come nei brani precedenti, è stato posto nelle mani sapienti di Alessandro Zaccheroni che ancora una volta riesce ad esaltare e miscelare le sonorità prog-noise-rock di S.C.I.O.
La batteria in questo brano è suonata da Federico “Jay” Re che in poco tempo si è immedesimato nel progetto di S.C.I.O.
S.C.I.O. è Stefano Scioni. La sua avventura nella musica è iniziata a 14 anni quando per la prima volta ha preso un basso in mano e con i suoi amici ha messo su una band di musica rock.
Una storia come quella di tanti altri. Un po’ di esercitazioni in garage, poi gavetta nei locali della città e infine opportunità più importanti. Stefano e i suoi amici formavano gli UDE (Uscita D’Emergenza) e nel loro percorso hanno avuto la fortuna di suonare molto e aprire anche concerti di un certo rilievo.
Infatti gli UDE hanno suonato in apertura agli SCISMA di Paolo Benvegnù.
Gli UDE non è stato il suo unico gruppo. Stefano ha militato per un po’ in band grunge e noise. La vita però è strana e non sempre va come previsto. Una serie di situazione private hanno portato l’artista a mettere da parte la musica, ma si sa che la musica non può stare in silenzio a lungo.
Nel 2020 la musica torna prepotentemente nella vita di Stefano, gli tende la mano e lo aiuta a risorgere dalle ceneri, come una fenice. Nasce così S.C.I.O e il suo “Discorsi Distorti”.
“Discorsi Distorti” è l’inisieme dei discorsi in musica di S.C.I.O., una serie di “suggestioni musicali”. Il 2021 si apre con la pubblicazione di diversi brani, il 25 novembre è uscita la sua ultima novità: “Le prigioni di Jaco”.