Da mesi le voci si rincorrevano, ma finalmente oggi la notizia è ufficiale:la mostra The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains,che nei mesi scorsi ha richiamato 350.000 spettatori al Victoria and Albert Museum di Londra,sarà ospitata alMacrodi Roma (Via Nizza 138) dal 19 gennaio fino al 2 febbraio 2018,anche se non è da escludersi una proroga.
The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remainssarà un’inebriante esperienza multisensoriale che farà rivivere, attraverso memorabilia, materiale audio e video, rarità e immagini cult, cinquant’anni di storia non solo della band, ma anche del costume e della musica inglese, di cui i Floyd sono una delle architravi.
L’esposizione, la più completa mai organizzata finora, è una suggestiva celebrazione multensensoriale del lascito floydiano,che nel corso degli anni non ha mai abdicato alle sue ambizioni artistiche, rinnovandosi album dopo album.
IPink Floydsono stati coinvolti in prima persona nella scelta e nell’allestimento della mostra, i cui biglietti sono già in vendita suVivaticket.
I prezzi per i biglietti open sono di 22 €, mentre il biglietto giornaliero costa 20 €.
Che cosa c’è nella mostra
La mostra raccoglieoltre 350 oggetti correlati alla band: strumenti, attrezzatura, disegni e bozzetti originali, testi scritti a mano, appunti, poster psichedelici, dipinti e porzioni di scenografie.
Del resto, la band inglese è stata la prima ad aver dato vita a mastodontiche rappresentazioni multimediali della propria musica in spettacoli d’avanguardia nei quali la componente visiva è complementare a quella sonora.
La storia della band è raccontata in maniera cronologica, dagli esordi alla metà degli anni Sessanta, guidati dal genio creativo e inquieto di Syd Barrett, passando per le grandi visioni di Roger Waters degli anni Settanta fino all’ultima fase, caratterizzata dal duopolio David Gilmour-Nick Mason, che nel 2014 ha prodotto l’albumThe endless river.
Di grande interesse l’imponente ricostruzione della Battersea Power Station, immortalata sulla copertina diAnimals,il “maestro” e un pezzo di muro dell’allestimento originale diThe Wall, le due mezze facce metalliche diThe Division Bell.
Una storia lunga 50 anni
Nel 2017 si è festeggiato in tutto il mondo il cinquantennale di una delle band più influenti e innovative della storia del rock, la cui carriera discografica è iniziata nelmarzo del 1967, quando è stato pubblicatoArnold Layne, il primo singolo dei Pink Floyd, allora capitanati dall’inquieto talento diSyd Barrett.
Nel corso di una lunghissima carriera, in cui si distinguono tre fasi, corrispondenti ad altrettante formazioni, i Pink Floyd hanno ridisegnato i confini del pop e del rock grazie alle inedite commistioni di elettronica e di musica sinfonica.
La costante ricerca sonora, unita a una perfezione tecnica quasi irreale, ha dato vita a una serie di pietre miliari della musica popolare del Novecento, comeUmmagumma,The dark side of the moon,Wish you were hereeThe Wall.
Nel 2014, a vent’anni di distanza dal precedenteThe Division Bell, è stato pubblicato il loro ultimo albumThe endless river.
Il disco, pur non essendo ai livelli dei capolavori dei Pink Floyd, è il degno epitaffio di una storia lunga quasi cinquant’anni, che ha regalato non solo alcuni dei migliori album rock mai realizzati, ma vere e proprie opere d’arte da tramandare di padre in figlio.
Un fiume di note senza fine, al quale torniamo sempre volentieri per dissetarci.
FONTE: ©PANORAMA