Classe 1992. Nata e cresciuta in Valle Camonica, tra le montagne della provincia di Brescia, nel 2017 si trasferisce “un po’ per caso” a Milano. Durante una cena con amici in vacanza a Pietrasanta, viene a conoscenza della Mirò Music School.
È così che, dopo questi giri cittadini e aver conseguito la laurea in musicologia, approda a Sedriano (MI). La direttrice Rosa, con il suo fiuto sensitivo, la catapulta nel corso di scrittura: da quel momento non riesce più a smettere di creare.
“Stomachion”, uscito il 30 ottobre 2020, è il singolo di debutto, che dà il via ad un progetto cantautorale a tinte alternative, ambient, elettroniche.
Leggi cose ci ha raccontato !

- Quella di A fondo sembra anche una richiesta di aiuto. Si tratta di un brano autobiografico? E in che misura?
Ho composto A fondo dopo aver ascoltato i tormenti amorosi di un’amica – sì Gina, questa è per te! Ho raccolto il tutto, mettendoci, come sempre, parte del mio vissuto.
Chi tra di noi non ha mai inciampato in un rapporto logorante? Per rassicurare i lettori, la storia della mia amica ora va a gonfie vele.
- Quale consiglio daresti a chi ha a fianco una persona di quelle che mandano a fondo, una come quella di cui parla la tua canzone?
La chiave della canzone si trova alla fine, nei versi “ma le bugie voglio affondare/e andare via dal fondo/andare via dal fondo/ andare via dal fondo/vado via dal fondo”, dove il verbo “andare”, da infinito diventa quasi un imperativo rivolto a me stessa.
Partendo dal principio dell’amor proprio, suggerirei di volersi bene sopra ogni cosa.
- Cosa significa pubblicare musica durante una pandemia globale?
Così come il primo singolo “Stomachion”, anche “A fondo” è edito nel periodo Covid. Mai come in questo periodo, sento l’esigenza di presentarmi attraverso le mie parole, i miei suoni, la mia dimensione.
Non cambierò il mondo, poco importa, ma se non sentissi questo bisogno prepotente, ora non sarei qui a parlarne.
- Quando potremo ascoltare un tuo nuovo album?
Io ed il mio team stiamo ragionando su un’eventuale EP. Le canzoni non mancano, il progetto è ben definito, il fuoco arde sempre più: a breve avrete notizie in merito.
- Come nasce la tua passione per la musica? E quando hai iniziato?
Ho sempre avuto un rapporto contrastante con la musica: ho iniziato ad amarla ed odiarla in giovane età, per poi recuperarla da adolescente, assecondarla con la laurea in Musicologia, abbracciarla con la Mirò Music School ed ora sono qui.
- E la situazione dei live? Quando pensi ricominceranno? E come ti immagini un tuo concerto?
Non si può vivere senza una dimensione musicale: dalla televisione alla radio, dai centri commerciali ai ristoranti, dallo stereo di casa alle cuffie in metro. Non penso, ma agisco nella creazione di quelli che saranno i concerti: posso soltanto dire che sarà qualcosa di alternativo, come il “genere” del mio progetto.