Scuola Indie di Spotify e Novità Indie Italiano di Amazon Music, Francesco Savini torna con un nuovo brano intitolato Zenzero.
La canzone, che conferma il percorso dell’artista con l’etichetta Le Siepi Dischi in distribuzione Believe Digital, si presenta come un pezzo autobiografico, dove l’artista abruzzese parla della propria quotidianità e dell’opinione che ha di sé stesso. Il risultato è una canzone dal carattere un po’ più intimista rispetto ad alcuni brani a cui Francesco ci aveva abituato, che si sviluppavano in un crescendo vocale e strumentale fino a “esplodere” nel finale.
In Zenzero al contrario l’artista smorza leggermente i toni, come se stesse cantando alla propria immagine riflessa in uno specchio; ciò che non risulta smorzato è però la capacità penetrante di fissare profonde riflessioni in immagini semplici, sintetiche e anche quotidiane, come una poetica delle piccole cose casalinghe, dalla tisana allo zenzero ai finali delle serie sul letto, passando per il rossetto sulla tazza di latte.
Ciao Francesco! L’ultima volta ti avevamo visto con addosso un maglioncione di lana, mentre ora ti ritroviamo a petto nudo che ti sbrodoli con un bombolone alla crema. Va bene che nel frattempo è arrivata l’estate, ma stai cercando di comunicare qualcosa con il nuovo look?
Ciao! Non saprei, ciò che so è che quel giorno faceva caldo, stavamo facendo uno shootinge ho visto quel bombolone che mio padre ci aveva portato la mattina per colazione. Non ho saputo resistere, tanto da non fare in tempo a rimettermi la maglietta.
Il tuo singolo precedente, Bombe nucleari, è il tuo primo brano a essere stato inserito in playlist editoriali su Spotify e Amazon Music. Che effetto fa? Prevale il pensiero “ce l’ho fatta!” o il pensiero “la sfida comincia adesso”?
Assolutamente prevale il pensiero “la sfida comincia adesso”. Certo, fa sempre piacere essere inseriti in playlist che danno la possibilità di farti conoscere, però per me l’importante è il lavoro che si fa, indipendentemente dall’inserimento o meno in playlist editoriali. Quello che voglio è dare sempre qualità e continuità alle canzoni, che per me sono l’unica cosa che conta.
Come mai la scelta, per il tuo nuovo singolo Zenzero, di scrivere un pezzo completamente autobiografico quando fino ad ora avevi scritto brani molto più concentrati sull’osservazione della tua generazione?
Perché io sono parte della mia generazione. Ho sentito il bisogno di prendermi in analisi, conoscermi meglio e mettermi a nudo (un po’ come nella foto del bombolone. No, scherzo!) In più che palle!! Basta parlare male della mia generazione, che sennò finisce che mi odieranno tutti!
Perché proprio allo zenzero questa tisana che ti bevi nel testo della canzone?
Perché era l’ultima tisana disponibile al supermercato. Ho scritto Zenzero pochi giorni prima della mia laurea ed ero stressato come non mai. Così ho preso quest’abitudine di bere ogni sera una tisana per rilassarmi un po’ e devo dire che quella allo zenzero era davvero buona!
A livello musicale come diresti che si posiziona Zenzero rispetto ai tuoi brani che sono usciti in precedenza?
Mi piace molto scrivere brani che abbiano una climax sempre maggiore per poi scoppiare nel finale, questa volta sono voluto uscire dalla mia zona comfort e scrivere un pezzo quasi più “statico”, anche se comunque è presente il mio gusto artistico.
Ho scelto una melodia molto più ritmica ma a livello concettuale non è un brano diverso dagli altri, infatti anche qui mi è piaciuto giocare con le parole ed è stato uno dei testi che mi sono divertito di più a scrivere.
Ci racconti il concept che avete voluto ritrarre nel video del brano?
In realtà la sceneggiatura del video è stata a cura del mio manager e batterista Luca Sernesi. L’idea era quella di distaccarsi dal significato del brano e cercare di creare una storia in cui un amore passa dall’essere intenso e spensierato all’essere tossico.
Ci sembrava una storia perfetta per questa canzone perché il significato quasi negativo del video è in completo contrasto con la “scherzosità” e l’introspezione del brano.
L’estate la passerai nel tuo Abruzzo o nella canicola milanese? Che progetti ti sei fatto per le vacanze?
Vi sto scrivendo direttamente dall’Abruzzo! Quest’estate rimarrò qui e lavorerò per poter presto tornare in studio. Canto in una band che suona in matrimoni e piazze, quindi mi divertirò un casino e spero di poter avere occasione di suonare i miei brani in qualche festival. Poi quando arriverà settembre tornerò nella canicola milanese, promesso!