wLOG è il più atipico dei cantautori che si possa immaginare. Dietro questo nome un po’ complicato da scrivere, ma davvero facile da pronunciare c’è uno tra i più misantropi personaggi della scena indie italiana, che ha mollato la caotica Milano per il suo studio in montagna, nel Parco Orobico in Val Seriana.
I suoi brani, tra it-pop, dance ed elettronica, un po’ punk e un po’ prog, sono malinconici, autobiografici, la maggior parte delle volte piuttosto tristi sui quali è impossibili stare fermi.
Di recente è uscito il suo nuovo singolo dal titolo 20 punti, e ne abbiamo parlato con lui.
1 . Come mai hai deciso di trattare tematiche legate all’autismo?
Ciao! Ti ringrazio per la domanda. Innanzitutto ci tengo a chiarire che non ho trattato
nello specifico questa tematica e tanto meno quella delle “dis” in generale.
Certamente ho voluto mettere l’accento sulle dis-trazioni e sulla dis – attenzione in
generale. Mi hanno regalato il gioco Shangai ed ho subito pensato ad una amica.
Era iper analizzata dall’ambiente intorno perché era, a detta di chi le stava vicino, un po’
troppo sognatrice. In quella ragazza vedevo solo grande sensibilità e voglia di andare
oltre le apparenze e le convenzioni.
Spesso i valori delle cose sono davvero pura
imposizione sociale. Nel momento in cui lei rinuncia a volere prendere il bastoncino
da 20 Punti perché si perde nei colori sta compiendo un atto di delicata e legittima
eversione. Insomma non amo la tendenza verso un modello robotico e schematico
della società.
2. Sappiamo che sei un personaggio molto produttivo. Come si allena l’ispirazione?
Non ne ho idea. A dire il vero ho il problema contrario. Mi sono sentito spesso
diverso e sbagliato. Questa cosa dentro di me vorrei provare a spegnerla, ma non ci
riesco. Spesse volte è invalidante nei rapporti. Quando scrivo sono intrattabile e su
un altro pianeta. Sono crisi che terminano solo con la fine del brano.
3. Qual è la connessione tra il brano e il video di Ossido?
Abbiamo voluto tenere una certa coerenza. Cinismo della società e circolarità della
sofferenza.
4. Quand’è stata l’ultima volta che hai suonato dal vivo e come la vedi la situazione dei
live?
L’ultima data è stata a agosto 2020 ( Cittadella ). Non saprei. Appena esiste una
qualsivoglia possibilità sono pronto ad organizzare qualcosa. Credo sia un dovere
dell’artista provare a darsi comunque. In ogni caso per me sarebbe solo un
piacere…
5. Come stai in questo momento?
In questo istante cotto da una corsa nei boschi, mi sono alzato alle sei. Ho fatto fare
passeggiata col mio amico cane. Poi sono andato a Milano a cantare il pezzo nuovo.
Sto lavorando su cose molto strane che mi gasano. Poi sono tornato e senza
mangiare mai sono andato a correre. Ora vado se no svengo!