Kublai, il nuovo progetto diTeo Manzo, che deve il suo nome all’omonimo imperatore mongolo del XIII secolo, nipote del più celebre Gengis Khan. L’immagine che il titolo vuole suggerire è quella di un “figlio d’arte”, chiamato a dimostrarsi all’altezza dei suoi predecessori, e qui raccontato attraverso l’amicizia con Marco Polo. Due personaggi, Marco e Kublai, nati agli antipodi, ma uniti dalla stessa solitudine.
Tracklist: 01. Pellicano; 02. Orfano e Creatore; 03.Nevai; 04. Cipango; 05. Lullaby (ora dormi degli oceani); 06. Alla luce; 07. Le soglie del dolore; 08. Musa; 09. E’ l’ora delle visite, Vincenzo.
«Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda».
Un album che va ascoltato senza interruzioni, essendo una sorte di viaggio itinerante quasi a descrivere un dialogo tra due personaggi storici con Marco Polo e Kublai Khan, probabilmente ripresi dall’opera di Calvino “Le città invisibili“, romanzo che racconta i dialoghi tra i due personaggi e composto, appunto, di 9 capitoli.
Una costruzione musicale ben arrangiata, dove i testi si incastrano alla perfezione, stimolando l’ascoltare a seguirlo nel suo itinerario costruito ad arte nei 9 brani dove non mancano chiari riferimenti poetici italiani.
Il brano che ci ha colpito di più…“E’ l’ora delle visite, Vincenzo” con una melodia con un tocco “rockeggiante” leggero e delicato, rispetto alle altre melodie più soft e oniriche.
Un album ben pensato e non improvvisato, giusto per mettere in lista 9 brani a caso, dove Teo Manzo avrà sicuramente dedicato una cura particolare agli arrangiamenti che non hanno stravolto il suo intento di creare un storia atipica avvolta in un sound molto particolare. Ascoltarlo, anche ripetutamente, ci porta a scoprire sempre qualcosa di diverso e piacevole, dove musica, voce e testi si intersecano alla perfezione.
Siamo tutti un pò Marco Polo e Kublai nel nostro viaggio di vita e questo album ce lo evidenzia magistralmente !
Lonoce Alessandro
Voto: 7/10