IN EQUILIBRIO compie un passo in avanti nella consapevolezza della band attraverso un songwriting piùcomplesso, riportando in superficie un’anima rock’n’roll, forse un po’ vintage, quasi scomparsa dalla scena indipendente italiana. Sonorità crude, con le chitarre in primo piano coesistono con aperture melodiche dove emergono suoni più morbidi (chitarra acustica, armonica, piano e tastiere) mentre i testi delle canzoni, scritti da Alberto Agnelli, disegnano i nostri giorni a volte con disincanto, a volte con rabbia o ironia, ma sempre in modo diretto ed estremamente visivo.
IN EQUILIBRIOsi apre conLe cose che dicono i tuoi capelli, che racconta di omologazione e difficoltà di adattarsi ad una società in cui si fatica a riconoscersi, con un riff acido e un ritornello tanto dolce quanto tagliente e critico su Firenze, la loro città. Un grido di amore per una città che, anche se ormai “pensa solo all’incasso”, è sempre bellissima (… mentre Firenze riempie le sue tasche ti cerco e non so più cos’è quello che voglio……).Steso sul divanoè un brano ruvido e bipolare, con un organo sixties che emerge tra le chitarre e l’incedere ipnotico del basso e con un’apertura che fa venire voglia di ballare, dove il protagonista sogna di essere qualcun altro senza rendersi conto della realtà. Segue la title-track,In equilibrio, una ballata elettrica sulla ricerca della stabilità, di un punto di equilibrio tra quello che si è e quello gli altri si aspettano da noi.
Dopo i primi tre brani, il ritmo si spezza con una ballata acustica.Cicatriciè una confessione intima e dolorosa su quanto amare e condividere la propria strada con qualcuno sia a volte difficile e, al tempo stesso, la cosa più incredibile che possa capitare. Poi si cambia ancora.Dalla mia finestra,dal sapore garage,da’una scossa: cosa ci raccontano tutti i giorni i media? …… è sempre più difficile capire cosa stia succedendo realmente intorno a noi.Venturaè un sogno acido e poco confortevole che ci porta in un check-point perso nel deserto …… reminiscenze un po’ Antonioni e un po’ Kubrick, mentreFrontierafa respirare di nuovo ed è una netta scelta di campo contro l’idea che i confini siano muri invalicabili. Poi si rallenta, ePioverà, dolcemente scarna, ci trasporta in una notte disincantata e senza veli. Il disco si chiude conNon ho tempo, ossessiva, dissonante e disarmante, dove ritorna ancora la difficoltà ad adattarsi a schemi preordinati.
IN EQUILIBRIO è un disco intenso e rischioso, valorizzato anche dalle mani di Marco L. Lega (C.S.I., Marlene Kuntz, Vidia, Üstmamò, ……) al banco del mixer, dove la poesia dei testi si intreccia ai suoni che riemergono dal background musicale del gruppo, creando un’esperienza quasi cinematografica.

MALARIMA è una macchina in grado sia di viaggiare a pieni giri che di sussurrare dolcemente, grazie ad una scrittura che unisce la semplicità del linguaggio alla capacità di essere rabbiosa e morbida allo stesso tempo, creando un mondo dove il garage si mescola all’indie rock e, a volte, al pop. Il sound del gruppo appare un’originale rivisitazione di ascolti stratificati di Lou Reed, REM ed il Paisley Underground dei Dream Syndicate, Clash, la new wave degli anni 80, il grounge dei 90 e molto altro, producendo una sintesi estremamente originale dove si immergono i testi che raccontano il presente quotidiano visto dagli occhi di chi non è più un ragazzo. Un treno di immagini e di storie rubate alla vita di tutti i giorni, con sullo sfondo temi universali come le migrazioni, l’assenza della politica, le guerre on-demand, la difficoltà delle relazioni interpersonali o la ricerca di una realtà alternativa.
MALARIMA è un progetto che nasce nel 2016 grazie alla riunione di Alberto Agnelli, Max Rossi e Riccardo Scianca, tre quarti dei VIDIA, rock band fiorentina sulla scena nella prima metà degli anni 90 in cui militava alla voce e chitarra Enrico Greppi (Erriquez/Bandabardò). I VIDIA nel 1991 con ottengono un contratto con la CGD-WARNER e pubblicano un disco prodotto da Gianni Maroccolo. Alla fine 1992, i VIDIA si dissolvono.
MALARIMA sono Max Rossi al basso e voce, Alberto Agnelli e Maurizio Gangi alle chitarre, Riccardo Scianca alla batteria.