Fuori dal 13 settembre“The Road So Far”,il primo EP deiKhakoo. Quattro canzoni che si muovono tra rock e metal con influenze prese da diversi generi come il Blues, il punk e l’indie rock. Elementi che si uniscono creando un sound unico della band.
IKhakoosono Simone, Alessandro, Ivano, Francesco e Davide. Cinque musicisti del centro Italia provenienti da generi musicali differenti.
La passione per la musica è il collante che unisce questi ragazzi che nel 2021 hanno deciso di fondare i Khakoo. Un background metal, punk e blues che mescolandosi insieme ha dato vita allo stile rock inconfondibile della band.
Fin dall’inizio i Khakoo si sono dedicati pienamente alla musica calcando diversi palchi della loro zona. Nel 2023 finalmente pubblicano il loro primo singolo “The Rain” seguito da “Paralyzed”.
Il 13 settembre 2024 esce il loro primo EP“The Road so Far”che contiene i singoli usciti precedentemente e due inediti.
Ciao ragazzi, la mia prima curiosità: da dove nasce il nome della band?
Khakoo è un nome nato per caso durante le prime prove in saletta. Stavamo provando le prime cover cercando di assemblare i suoni e ad un certo punto è uscita fuori questa parola dopo aver suonato una canzone dei Green Day, abbiamo poi deciso di lasciarla perché rispecchia un nome originale.
Rock e metal con influenze prese da Blues, punk e l’indie rock. State sperimentando tra questi generi o vi piacciono le contaminazione nel vostro stile?
Ognuno di noi ha influenze diverse dall’altro e riusciamo a trasmetterle attraverso la nostra musica. Ci piace sperimentare e vedere quello che esce fuori, senza avere un genere o uno schema preciso. Anche per questo si riconosce il nostro stile variegato.
Quali ricordi volete fissare nei vostri brani?
L’ispirazione per i nostri brani nasce spesso in modo inaspettato a partire da una particolare emozione suscitata anche da comuni episodi di vita quotidiana. È quell’emozione che intendiamo catturare con le nostre canzoni, in modo da poterla poi trasmettere a chi ci ascolta.
Ci sono artisti dei generi espressi che seguite con particolarità?
Come detto nella risposta precedente abbiamo tutti influenze diverse ma i gruppi che ci accomunano più di tutti sono sicuramente i Muse, i Metallica, i System Of A Down e i Green Day. I testi delle loro canzoni trattano alcuni temi di cui parliamo come guerra, vita, speranza, lotte interiori. E sono anche i temi che ci piace di più affrontare nelle nostre canzoni.
Un genere, il vostro, che nei live richiede un impegno non indifferente. Mentre in studio di registrazione ?
Il processo di registrazione è una delle parti più divertenti: registrando tutto in home studio, la prima parte del lavoro viene svolta individualmente. Ciascuno di noi riversa nel pezzo le idee che gli sono venute, ed è man mano che gli altri aggiungono le proprie che il brano inizia a prendere forma, e magari ci si rende conto che alcuni degli elementi inseriti non stanno bene insieme e quindi vengono eliminati e sostituiti con nuove idee. È un processo molto stimolante e una grande occasione di confronto e crescita.
Si denota in più brani, una leggera assonanza “orientale” come motivo portante dei brani. Mi sbaglio ?
No non sbagli! Le nostre composizioni ci portano maggiormente a quelle sonorità, forse perché più in linea con il genere che facciamo e che si lega meglio al rock e al metal e alle linee melodiche predisposte per il nostro stile. Molte volte ci sentiamo ispirati da qualcosa e successivamente scopriamo che si avvicina a quel mood e quindi approfondiamo verso quella “strada”.
Progetti futuri?
Con la pubblicazione dell’EP “The Road So Far” abbiamo in programma la sua promozione con alcuni live già in lista, dove porteremo tutta la passione che ci ha accompagnato finora e vogliamo anche concentrarci su nuovi brani, dove cerchiamo sempre di esplorare e affinare il nostro sound. Non vediamo l’ora di condividere con tutti questa nuova fase del nostro percorso!