Il cantautore francese si prepara alla pubblicazione del suo nuovo album di inediti, prevista per il prossimo anno, dopo alcuni appuntamenti dal vivo fra Italia ed Europa.
Russo Amorale ha appena suonato in Lussemburgo nell’ambito del festival del cinema italiano e a Bologna, con Bob Corn e Howie Reeve.
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« Acque Torbide », primo singolo dell’album d’esordio di Russo Amorale in uscita a gennaio, è stato registrato, prodotto e mixato allo studio Esagono di Rubiera (RE) da
Stefano Riccò. Questa canzone è una carrellata, una deriva nella bassa emiliana: non a caso, il titolo prende spunto dalle « acque chiare » (ribaltandole e quindi, rendendole « torbide »), una zona residenziale di Reggio Emilia.
La tematica « territoriale » di questa canzone preannuncia il contenuto dell’album, quasi interamente incentrato sul viaggio e le contaminazioni geografiche, culturali e
linguistiche. Ritroviamo accenti tondelliani nel testo della canzone, qui in versione « radio edit »: nell’album, la versione lunga sei minuti è un vero e proprio racconto ironico e onirico; un brano da « post-songwriter ».
Ritroviamo anche la vena « paranoica » dei CCCP-Fedeli alla Linea: ricordiamo che Russo Amorale ha fatto la cover in francese della loro hit punk « Emilia Paranoica ».
Tra l’altro, questa cover è stata apprezzata da Massimo Zamboni, fondatore e chitarrista dei CCCP, che ha invitato Ugo a cantarla con lui sui palchi del Catomes Tôt di Reggio Emilia e del Mikasa a Bologna e che ha anche contribuito al lavoro in studio con preziosi consigli.
BIO
Russo Amorale, all’anagrafe Ugo Russo, è un cantautore e polistrumentista francese nato nel gelido febbraio del 1991 in un piccolo borgo della Lorena post-industriale. Cresciuto in una famiglia italo-francese di muratori, macellai e artisti del quotidiano, la sua amoralità risiede nella sua ambiguità multiculturale, nel suo «essere di frontiera, una verde frontiera». Varcando le Alpi, Russo Amorale compie un viaggio a ritroso nella terra dei suoi nonni; i suoi testi sono infatti il distillato in cui si sublimano i luoghi delle sue peregrinazioni: Nancy, Lione, Parigi, Bologna, Reggio Emilia, ma anche la più remota California… Luoghi e lingue che si mescolano per creare una nuova geografia poetica: lo sradicamento intimo diventa così un vero e proprio «cantare» europeo per tutti i senzapatria che si sentono di appartenere al mondo.
Dopo un primo EP autoprodotto uscito nel 2016 e definito un «esordio breve ma fulminante» da Blow-Up Magazine, Russo Amorale ha registrato il suo primo
album all’Esagono di Rubiera (RE), studio storico della bassa emiliana che ha ospitato i più grandi nomi della musica italiani. Una scelta sicuramente non casuale,
essendo il legame tra Russo Amorale e l’Emilia molto viscerale: Ugo vive a Bologna da tre anni dove sta, tra le altre cose, scrivendo una tesi di dottorato sulla
controcultura bolognese. Con una versione francesizzata di «Emilia Paranoica», brano culto dei CCCP Fedeli alla Linea, Russo Amorale ha lanciato una fruttuosa
campagna di crowdfunding per il finanziamento del suo album d’esordio.
Questa versione è stata apprezzata da niente meno che Massimo Zamboni che ha invitato Russo Amorale a condividere con lui il palco in varie occasioni. Le dieci tracce
dell’album trilingue (francese, italiano, inglese) spaziano dal folk-blues più scarno al rock industriale con contaminazioni elettroniche. Ma nella produzione raffinata
di Stefano Ricco’ è sempre la voce di Russo Amorale che la fa da padrona: calda e intima oppure potente e graffiante, la sua duttilità evoca senz’altro la verve dei grandi «chansonniers».
Ufficio Stampa e Promozione: Claudia Assanti