Oggi siamo qui per presentarvi Marco Sanchioni e il suo ultimo singolo dal titolo Pianeta meraviglioso, estratto dal suo ultimo album La pace elettrica.
Pianeta meraviglioso racconta di quando da bambini viviamo la vita con innocenza ma anche con ingenuità, ed è da adulti che cominciamo a comprendere dove siamo capitati e quali dinamiche regolano la vita degli umani nel mondo.
Viviamo dunque si, su un pianeta bellissimo, ma anche pieno di paure, incomprensioni, contraddizioni ed ipocrisie volte a deprimerci e disorientarci, ma soprattutto a dividerci.
- Di cosa parla il brano Pianeta Meraviglioso?
Ho scritto questo brano circa quattro anni fa. È una delle tante riflessioni che faccio tramite mio modo di percepire gli altri ed il mondo e che amo riportare nelle canzoni che scrivo. In questo caso mi andava di porre attenzione a quanto, lungo il cammino della vita, ci accorgiamo del senso di compromesso a cui spesso dobbiamo sottostare, ma senza mai abbandonare la speranza che la connessione con la vita, quella vera, sia sempre possibile.
- Idealmente, come sarebbe il tuo pianeta meraviglioso, da adulto?
Qualcosa che abbia a che fare con la pace e l’armonia, le due cose che ognuno di noi dovrebbe coltivare pur passando attraverso intemperie e difficoltà. Credo pure che il mio impeto rock, teoricamente lontano dagli aggettivi di cui sopra, sia un mio personale percorso verso uno stato del genere.
- Qual è il momento migliore per ascoltare il tuo album La pace elettrica?
Beh, dire che qualsiasi momento è buono. È un disco di sfogo, ma anche di riflessione. Tutti i brani non hanno un reale filo conduttore, eppure ho ritrovato un senso, quasi misterioso, nel metterli assieme nello stesso album.
- Che connessione c’è tra il brano e il video?
Nel brano si parla di compromessi con la vita, quei compromessi che conosciamo nell’età adulta. Ecco allora che mi è venuta l’idea di mettere in combutta il mondo tra una bambina con la sua innocenza ed un subdolo adulto, dove la prima, quando il mondo si sgonfia, la prende a ridere, mentre il secondo si dispera.
- Esiste una scena musicale marchigiana? Senti di farne parte?
Francamente no, ho sempre seguito un mio percorso pur avendo comunque osservato da esterno ciò che accadeva. Direi che negli ultimi anni la cosa più interessante prodotta dalla regione Marche musicalmente parlando è stata la scena pesarese.
- Qual è il momento più significativo del tuo percorso musicale?
Per me ogni nuova uscita di un mio album è un momento significativo.
- Cosa c’è nel futuro del tuo progetto musicale?
Ho cominciato a registrare pezzi nuovi, dunque sono già in cantiere per un nuovo disco.

Marco Sanchioni nasce a Fano (PU), cittadina marchigiana in cui trascorre la sua vita da musicista e collezionista di vinili.
Nel 1986 fonda gli A number two, band ispirata dall’indie-rock americano e inglese, in cui militerà per circa 5 anni pubblicando due demo ed un mini album per l’etichetta “High rise” di Roma.
Nel 1991 Marco lascia il gruppo e comincia il suo percorso solista, producendo tre demo tape, arrivando a pubblicare il suo primo lavoro discografico nel 2002 dal titolo “Mite”, a cui faranno seguito “10 anni dopo” uscito nel 2012 e “Dolcemente gridando sul mondo” nel 2014, a cui si aggiungono apparizioni varie in compilation e tributi, con concerti in tutt’Italia.
Nell’ottobre 2019 è uscito il suo nuovo lavoro discografico dal titolo “La pace elettrica”.