Esce oggivenerdì 5 febbraio 2021il singolo di debutto di Vipera.
Fuori perDischi Sotterranei (in distribuzione Believe Digital), un nuovo progetto enigmatico e decisamente atipico che si candida ad essere tra i più interessanti dell’underground italiano.
“Innamorato, rientrerò nel giuoco, rischiarando col fuoco la curva delle ciglia.”
A metà tra un dialogo a due voci e una spassionata confessione di amore e insofferenza. Si cerca di comprendere la trama di una relazione che si fa teatrale per l’occasione del canto.
Un fuoco comune che scioglie e ustiona, che in una semplice apnea può essere attutito, rimescolate poi le carte ricomincia il gioco.(Vipera)
Caterina Dufi, classe 1998, in arte Vipera. Vive a Bologna, dove studia da qualche tempo. Vipera lavora costruendo un immaginario ibrido, spartito tra musica e arte visiva. L’estetica e le intenzioni del progetto riprendono musicalmente il Frusciante di Niandra La Des, le sonorità di Mount Eerie, le suggestioni del misto inglese-italiano care a Flavio Giurato, le visioni aride del litorale adriatico di Umberto Palazzo, l’insaziabile sete di conoscere sè stessi, l’efferata sperimentazione del primo e ultimo Battiato.
As with fire ci avvicina all’omonimo EP d’esordio di Vipera, che rimescola queste suggestioni musicali assieme a testi che più che raccontare evocano, più che portare alla luce vogliono restituire l’esperienza di un mondo filtrato e rarefatto, lontano ma pervasivo.
La scelta di fondere inglese e italiano, deriva dalla volontà di chiarificare e servire l’intento del progetto: superare l’esaltazione che la forma-canzone (specialmente italiana) ha tributato alla narrazione, al significato al “retroscena” del testo. O al vissuto dell’artista. Non è tempo per questo. I testi e i brani sono una forma di preghiera. Con questa uno cerca di salvarsi da sè stesso o dalla sua storia, come volete voi.

Ecco cosa ci ha raccontato!
Qual è il genere musicale di Vipera, se proprio dovessimo incastrarti in un genere?
Mi rincresce non riuscire a rispondere con un aggettivo solo. Il tentativo di questo lavoro è l’ibridazione tra generi. Per me è nei singoli brani che ogni volta si attualizza il genere, parlarne in astratto mi riesce difficile. Sicuramente convivono tante influenze diverse: chitarre folk-rock, la psichedelia, l’art-rock, il rock sperimentale. Follie alla Connan Mockasin, cruda malinconia del primo Frusciante solista.
- Esordire durante una pandemia globale. Come sta andando?
È, sopra ogni cosa, una tristezza. Tutto si può sopportare, da tutto si può trarre vantaggio. Sicuramente la situazione attuale favorisce l’indagine, l’approfondimento. Allena alla pazienza. Aspettavo da tanto questo momento. - Qual è la tua routine in questo periodo così strano?
Ultimamente sto lavorando al nuovo video, poi mi aggiro per le campagne in cerca di nuove prede e abbasso di sdegno la mia tolleranza alcolica, il tutto in attesa di tempi migliori. - Se As with fire fosse la colonna sonora di un film, quale film sarebbe? E perché?
Difficilissimo rispondere. Vedo Claudia Cardinale sbracciarsi per salutare Klaus Kinski sulle sponde del fiume Ucayali in Fritzcarraldo di Herzog. - Come convivono Flavio Giurato e Frusciante?
Convivono come poli opposti e convergenti, nei testi di Giurato la vita assume- senza trasfigurarsi- tonalità che hanno dell’epica, a mio parere. Frusciante è invece assolutamente lirico, immerso negli accadimenti, dannato senza una pena assegnata. - E adesso cosa accadrà?
Finisce l’intervista! Adieu!
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