“Pornopunk” è il titolo del nuovo album della Babbutzi Orkestar, in uscita l’8 ottobre 2021 e anticipato dai singoli Pornoamore e Il ballo di Cha Cha. Di porno ha una libido musicale trascinante; di punk, inteso come eterno apice di libertà, sicuramente ha il cuore.
Il titolo vuole provocare una reazione: necessaria oggi più di ieri. È l’estremo tentativo di evadere dagli schemi. Costruire un disco libero di contaminarsi di idee, suoni e generi musicali che normalmente si guarderebbero con sospetto. Nuotare tra il punk e il surf.
Affogare dentro una ballad blues. Farsi shakerare da ritmi balcanici, per poi caracollare in un reggaeton dedicato a Cinisello Balsamo. Ancora, pop, rock e un pizzico di trap (Sinatra). Infine tuffarsi insieme ai Cacao Mental in una (cata)cumbia libera di suonare alla Babbutzi maniera.
Un disco che la sa lunga su amore, tormenti, sesso, libertà, festa e balli. Ma anche sulla bellezza nella diversità. Essere diverso. Essere punk. Estremamente punk. Pornopunk.
Abbiamo parlato con Gabriele, il frontman, ed ecco com’è andata!
- Come descrivereste la Balkan Sexy Music a chi non vi ha mai ascoltato?
La Balkan Sexy Music è molto “HOT”. In quanto Sexy. In quanto Music, è un nostro modo di interpretare la musica balcanica. Ci siamo creati un nostro proprio stile, quasi un marchio di fabbrica. Il bello è che evolve, diventa grande.
Forse ora è ancora Teenager, chissà cosa farà da grande. Nello specifico la nostra musica vuole essere contaminata. Abbiamo necessità di mescolare degli stili e generi musicali con la musica balcanica.
A volte questo comporta che i brani possono essere meno blacanici rispetto a quello che l’ascoltatore si aspetta da un brano della Babbutzi. Ma la radice Balkan c’è sempre, in ogni brano.
- Come nasce la vostra collaborazione con Antonio Polidoro? Come vi trovate?
Antonio è un membro aggiunto della banda. Lo conosciamo dal 2009, ancora non esisteva il Blapstudio. La sua attuale tana. E’ un fratello. Noi seguiamo lui, lui segue noi. Una relazione molto duratura, ancora ricca di passione.
Squadra che vince non si cambia.
- E come nasce l’idea del Pornoamore? Prima o dopo il Covid?
Pornoamore è nata prima del COVID a cavallo tra il 2018 ed il 2019. Almeno la metà dei brani del disco sono nati in quel periodo. Quindi eravamo ancora molto lontani ed ignari del terribile periodo vissuto e che in parte stiamo ancora vivendo.
Questo per quanto riguarda la musica e la “pornoamorevole” idea; il testo si è poi sviluppato, rivisto, riscritto, ricantato, fino a trovare una sua definitiva stesura nell’autunno del 2019.
L’idea di base era quella di scrivere un disco dall’indole punk, però attenzione: non un disco musicalmente punk, ma con un concetto punk. Ovvero anarchico, senza etichette, libero di suonare come volevamo.
Le etichette creano categorie, e noi odiamo ogni tipo di categoria. La musica deve essere libera. Una banda di musica balcanica non deve per forza fare un disco che suoni balkan; ci sono molti modi per interpretare un genere.
E’ fondamentale distinguersi, altrimenti la maggior parte delle bande sarebbero tutte uguali.
- Come avete affrontato quest’ultimo periodo senza suonare?
Abbiamo avuto modo di lavorare al meglio ogni singolo brano del disco. Ascoltarlo, correggerlo, trovare delle idee per migliorarlo. E’ stato piacevole lavorare senza fretta. Però è veramente dura stare lontano dal palco.
- Ma poi è meglio il Pornoamore o l’Oriental Sex?
Non c’è Orienal Sex senza Pornoamore!