Roberto Dattiin arteVonDattyè compositore, cantautore e musicista romano (di Tivoli). Dopo varie esperienze con band intraprende il suo percorso solista nel 2012 con l’EP “Diavolerie”, primo capitolo dellaTrilogia della nottea cui seguirà “Madrigali” (2014) e “Ninnananne” (2016).
Collabora con moltissimi musicisti comeEdda, Dellera, Filippo Gatti, Riccardo Sinigallia, Giacomo Toni, Cassandra Raffaele, Le Mura, Chiara Vidonis, Lucio Leoni, Tommaso Di Giulio, Francesco Mottae l’artista svedeseCajsa Siik, della quale ha aperto la data romana dove ha presentato l’album.
Dal 2019 lavora a “Nemico publico” un nuovo album con sonorità testi diversi dove la forma canzone si amalgama a sonorità tipiche delle colonne sonore degli anni Settanta.
“Nemico Pubblico” rappresenta il quarto album ufficiale diVonDatty, ma anche il primo dellaVertigoOrchestra, la nuova band che accompagna il songwriter tiburtino e che con lui ha curato gli arrangiamenti, formata daPierfrancesco Aliotta(bassista e coproduttore artistico dell’album),Vieri Baiocchi(batteria) eGabriele “Lolla” Proietti(chitarre).
Un album co-prodotto daVonDattyinsieme aPierfrancesco Aliottae che vanta numerosi ospiti tra i quali lo stessoRobertoDell’Era(Afterhours,The Winstons),GiorgioBaldi(chitarrista e produttore diMaxGazzè),LucioLeoni, Dj MykeeLaraMartelli.

01.Intro (feat. Lucio Leoni);02.Gli aspetti generali;03.Spleen ;04.Maledetti giorni (feat. Roberto Dell’era);05.Latte;06.Hanno bendato il mio cuore (feat. Lara Martelli);07.Nervi;08.Due animali feroci;09.Spy Story;10.Nemico pubblico;11.Maledetti Giorni (DJ Myke Remix).
RECENSIONE ALBUM “Nemico pubblico”
“Nemico Pubblico” rappresenta il quarto album ufficiale de cantautore romano ed il primo prodotto con la VertigoOrchestra, la nuova band che lo accompagna e con cui ha curato gli arrangiamenti; formata daPierfrancesco Aliotta(bassista e coproduttore artistico dell’album),Vieri Baiocchi(batteria) eGabriele “Lolla” Proietti(chitarre).
La musica diVonDattyè un mix tra noir e pulp tipico da film con richiami alle colonne sonore degli anni ’70, con innesti di rock e grunge, molto legate alle strutture delle canzoni costruite su testi incisivi e profondi.
Alla breve intro con Lucio Leoni che ritroviamo occasionalmente in qualche altro brano, si sente da subito l’influenza di Dellera nel brano che da il nome all’album “Maledetti giorni” con uno stile più rock, presentato con una seconda versione remix più elettronica alla chiusura dell’album.
“Hanno bendato il mio cuore” cambia marcia verso un pulp arrabbiato e nervoso che insieme a “Nervi” e “Latte” ne fanno i tre più interessanti dell’album. Si passa poi a ”Santamarena” con una impostazione più grunge e sonorità più hard. ”L’ingranaggio” una ballata più malinconica tipica degli anni ’70, arricchita dalla chitarra di Giorgio Baldi e con un bel testo.
Un continuo alternarsi di emozioni e suggestioni che lasciano il segno a chi l’ascolta, mischiando sonorità pop ad una voce profonda e timbrica, proponendo un album di cui almeno in Italia non se ne sentono molti, un motivo in più per apprezzare un duro lavoro fatto con artisti di un certo calibro ed esperienza.
In questo album Vondatty raggiunge una maturità artistica di vero songwriting con una scrittura e un produzione fatta in un certo modo, quasi ad essere una sorta di film personale per raccontare se stesso.
Un album che va ascoltato tutto intero senza pause, permettendosi magari un intervallo primo-secondo tempo quasi fosse un vero film da ascoltare, ma anziché vederlo, basta dare spazio alla propria immaginazione, catapultandosi così negli anni ’70, dove le colonne sonore sono state un tassello fondamentale dei film di quell’epoca.
Se l’intento era di proporre qualcosa di inconsueto ed emozionante che lasci un segno, devo dire che è riuscito nell’intento !
Alessandro Lonoce
Voto: 8/10