Abbiamo chiesto a FRANCESCO LUZ di parlarci del nuovo singolo “Surf”. Ecco così ci racconta…
- Ciao Francesco, come stai passando questo strano periodo di transizione?
Ciao! Sto passando questo periodo in quello che penso sia il miglior modo possibile: cercando di programmare il futuro, lavorando, stando con i miei figli e mettendo da parte paura e sconforto
- E cosa ha potuto insegnare, se ha potuto insegnare qualcosa, questo periodo di pandemia agli artisti e agli addetti al settore degli spettacoli?
Secondo me ha insegnato tanto. In primis che quello del musicista è un lavoro molto duro spesso sottovalutato; non solo dalle istituzioni, ma anche dal pubblico. Spero che i musicisti, gli addetti ai lavori, i tecnici e quant’altro prendano coscienza di quello che fanno e smettano, per esempio, di accettare di suonare gratis, o sottopagati ed in nero. Se una band o un fonico vanno in un locale, fanno un concerto di due ore per una paga misera e senza il pagamento di contributi enpals e siae/soudreef, stanno facendo un grosso danno a tutta la categoria. Un danno che poi porta le persone a trattare il lavoro ti musicista/tecnico, come un “non lavoro”. Il discorso sarebbe molto più ampio, ma non vorrei tediarvi!
- La tua routine?
Molto semplice: mi alzo, porto i bimbi a scuola, lavoro spesso da casa a volte in ufficio, cerco di essere presente sui social con piccoli video di esibizioni live, suono, compongo, poi preparo la cena, guardo un film e vado a dormire.
- Di cosa parla Surf?
Surf è una canzone che parla di equilibrio. La tavola da surf è una metafora: siamo noi, che dobbiamo cercare di rimanere in equilibrio sulle “ondate” della vita. Le cose belle e soprattutto quelle brutte che accadono durante un’esistenza rischiano di farci cadere ed è difficile tornare a galla! Per questo imparare a rimanere in equilibrio è l’unico modo per rimanere in salvo.
- Domanda strana: Surf è un brano molto personale, anche se i sentimenti sembrano essere filtrati dalla metafora del surf. Notiamo, ma può essere anche non vero che una scrittura femminile sembra sempre essere più diretta, più esplicita, mentre gli autori maschili tendono a trovare dei filtri. Sei d’accordo? Come mai secondo te?
Non so, non ci avevo mai fatto caso. Così su due piedi mi vengono in mente testi di Carmen Consoli: alcuni sono diretti, altri no. Secondo me dipende dall’argomento che si tratta, indipendentemente dal genere sessuale di chi scrive. Chiudo dicendo che le contrapposizioni di genere non mi piacciono.
- Quando potremo ascoltare un tuo nuovo album?
L’album è già pronto. L’idea è quella di far uscire 4/5 singoli da novembre a maggio e poi pubblicare l’album in estate.
- Qualche consiglio per ascolti della buonanotte?
I miei ascolti quotidiani sono piuttosto anacronistici rispetto alla direzione odierna del mercato e dei gusti della maggior parte degli ascoltatori. Comunque, un brano perfetto per la buonanotte è sicuramente “No Quarter” dei Led Zeppelin oltre ovviamente a “Surf” di Francesco Luz.