Dal 4 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “IT’D BE LOVELY”, brano di GIACOMO LURIDIANA già presente su tutte le piattaforme di streaming.
“IT’D BE LOVELY” di GIACOMO LURIDIANA è una ballata che guarda alla vita come ad un percorso cieco, senza guide né direzioni. Un mistero che è impossibile da svelare e che, proprio per questo motivo, ci dispera e appassiona allo stesso tempo.
Spiega l’artista a proposito del singolo: «“It’d be lovely” è una delle mie canzoni più vecchie. Il brano vuole dipingere come ci si sente a non avere una direzione, a non sapere mai cosa ci aspetta dietro l’angolo o chi saremo tra sei mesi o un anno».
Ecco cosa ci ha raccontato!
- Chi è Giacomo Luridiana quando non canta e suona?
Dovrei chiederlo ai miei amici, non sono bravo a descrivermi. Sto cercando di ritagliarmi uno spazio come sound designer per documentari e film, tifo Inter, ogni tot mi fisso con un argomento di cui non so niente e vedo video su video su Youtube (i più recenti sono le formiche, le culture preistoriche e la musica nella preistoria).
- Ti è mai capitato di sentirti escluso dalla scena musicale indipendente? C’è qualche artista o band che segui con particolare interesse?
Non direi escluso, non ho mai avuto la sensazione che qualcuno cercasse attivamente di tenermene fuori. Sicuramente è un ambiente duro in cui non è facile orientarsi né farsi strada una volta che ci si è orientati, bisogna avere fiducia nel proprio materiale, è una sfida stimolante. Mi piace Massimo Pericolo.
- Cosa provi quando ascolti un brano “vecchio” come la tua It’be lovely?
Mi sorprendo di quanto poco sia cambiato, è bello riconnettermi col me di qualche anno fa.
- Hai altri brani “nel cassetto” da ripescare?
Un paio, uno mai pubblicato. Ma anche tanti pezzi nuovi, nell’ultimo anno ne ho scritti una ventina e alcuni usciranno presto in un album a cui sto lavorando.
- Come nasce un brano di Giacomo Luridiana?
Di solito scrivo prima il testo, spesso con le cuffie. Poi o mi ci butto subito per fare la musica o lo lascio stare per qualche giorno. Se la musica è giusta entro la prima settimana registro vari provini sul cellulare, lavoro sulla melodia e sull’accompagnamento in modo non troppo ordinato e poi il pezzo è pronto.
Se invece non azzecco la musica abbandono il testo e magari me ne dimentico per mesi o anni, poi ci torno su quando mi viene in mente un giro di accordi senza un testo da abbinargli e se combinano bene torno a costruirci su la melodia.
- Quali sono i tuoi piani per l’estate?
Lavorare all’album e ai pezzi che sto scrivendo per i progetti successivi, prepararmi per tornare a suonare quest’autunno e cercare di raggiungere tante persone con la mia musica con la speranza di poter lasciar loro qualcosa di bello.