Santa Rosalia non esiste in senso materiale, si impersonifica nella musica che ascolterete rimanendo priva di corpo. Per lei, la forma non ha alcun valore. Il suo impegno rimane fedele alla scrittura dei testi e delle musiche che hanno come compito quello di proteggere le anime tormentate dalla malinconia.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il referente del misterioso progetto di Santa Rosalia, un nuovo capitolo per quello che sarà una dei progetti indie più interessanti della scena underground.
Di recente è uscito il nuovo singolo dal titolo Fantasma, un esordio anche per la nuova etichetta dal nome Dischi Fantasma.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Che cosa possiamo sapere del misterioso progetto di Santa Rosalia?
Santa Rosalia non è nessuno. Santa Rosalia è tutto. Santa Rosalia è lo spirito musicale che hai bisogno di sentire quando ti manca un abbraccio. Quando l’amore è troppo lontano. Quando la malinconia diventa la tua migliore amica.
Il progetto di Santa Rosalia avrà mai un volto?
Se l’avrà non sarà umano.
E chi si nasconde dietro l’etichetta di Dischi Fantasma?
Non sappiamo neanche noi chi si nasconde dietro Dischi Fantasma. E’ un collettivo “fantasma” per l’appunto. Che vogliono dare peso esclusivamente alla musica e non “ai nomi”.
Di che cosa parla Fantasma e perchè è così facile identificarsi nel brano?
“Fantasma” parla di un amore perduto e della ricerca di questo. Anche quando può fare paura, come l’apparizione di un fantasma appunto. Perché l’amore ci rende imbattibili, forti e coraggiosi più di ogni cosa. Fantasma è ciò di cui hai bisogno per sentirti ancora peggio quando stai già a pezzi.
Di progetti “fantasma”, in Italia ce ne sono tanti. In che modo questo è diverso?
Questo è diverso per il suo genere. Indie forse, Pop forse, Alternativo e sognante sicuramente. Non c’è niente di progettato musicalmente. Anzi tutto il contrario. Le nostre canzoni vengono dal profondo dello spirito.
Prossimi step?
Creare nuove chiese musicali.