Ciao Ragazzi, benvenuti su ItaliaRock. Innanzitutto come state ?
8 tracce , in un concept album di esordio. Frutto di quanto lavoro in studio ?
Roberto: ciao e grazie per lo spazio che ci avete concesso e per la disponibilità dimostrata. Potrei dirti che stiamo bene e desiderosi di promuovere il nostro album. Si tratta di un concept album diviso in due atti, pertanto toccherà attendere il prossimo disco per saperne di più.
Al di là di questo è fuori discussione che si tratti di un progetto ambizioso ed impegnativo al tempo stesso, ma questo non ci preoccupa.
Troppo era il desiderio di provare a fare qualcosa di interessante e che ci coinvolgesse a pieno. Si può quindi immaginare quanto lavoro ci si dietro alla realizzazione di tutto ciò, e di quanto sia importante creare un’ autentica sinergia trai i membri della band, ognuno con i propri gusti e le proprie influenze. Insomma è stata dura, ma siamo davvero soddisfatti di ciò che siamo riusciti a creare.
Andata & Ritorno è un viaggio che proponete a chi vi ascolta?
Luca: sì, il concept si snoda tra il giallo e l’avventuroso, cerca di evocare profumi e sapori di due mondi e, allo stesso tempo, il viaggio stesso fa da contraltare alla ricerca interiore del protagonista.
Da dove parte la vostra ispirazione per Arthur Conan Doyle?
Salvo: in realtà non vi è alcun riferimento diretto al grande scrittore britannico. Il nostro concept si ispira liberamente al suo stile narrativo che include giallo e avventura , il che , a nostro avviso aggiungeva un plus alla nostra musica che accompagna metaforicamente il viaggio on the road del protagonista.
Musicalmente parlando, chi sono le vostre muse ispiratrici ?
Roberto: La maggiro parte di noi è cresciuta musicalmente negli anni 90, pertanto il nostro modo di scrivere e concepire la musica non poteva non risentirne. Erano gli anni dell’hardrock e del progressive, dei Bon Jovi, di Van Hallen degli Extreme, ma anche dei Queensryche, dei Fates Warning e dei Dream Theatre.
Ognuno di noi quindi, ha sicuramente fatto proprie quelle sonorità, permettendoci di realizzare un album che pur attingendo musicalmente a piene mani da quel periodo mantiene un’impronta assolutamente personale, che delinea il carattere della band.
– Siete nati subito da un duo Vecchio e Bernazzi a cui si sono aggiunti gli altri due componenti: Elia e Quassolo. Quanto è difficile oggi, amalgamare 4 musicisti in una band metal ?
Salvo: è difficilissimo, e proprio perché ha funzionato così bene l’amalgama tra noi quattro questo album è stato relativamente facile da produrre. Con gli Ivory la logistica è sempre stata piuttosto intricata da gestire; Shady Lane invece, grazie al totale coinvolgimento di ognuno di noi è un gruppo che è molto più facile da vivere, nonostante l’intricata proposta musicale.
Inizialmente avevo iniziato a scrivere la musica pensando ad un mio progetto personale, ma in un attimo il progetto si è trasformato in vera e propria band
– “Hiding our fears” è un invito a non averne o….?
Luca: innanzitutto siamo già all’interno del concept, quindi stiamo parlando del tormento interiore del protagonista; sicuramente ció che si vuole far trasparire è un invito alla vita autentica, al superamento di certe maschere che spesso si indossano per mostrarsi secondo le aspettative di chi ci sta intorno.
Progetti futuri ?
Roberto: al momento siamo concentrati sulla promozione di There And Back ed ultimare il secondo disco. Per quanto riguarda un possibile tour, trattandosi di un concept Album diviso in due atti pensiamo che sia maggiormente proficuo attendere la conclusione del progetto, in modo da poter presentare un live articolato ed appassionante.
Toccherà pertanto pazientare ancora un po’.
Potrebbero tuttavia, presentarsi situazioni particolarmente stimolanti, quali la partecipazione a festival o essere band di supporto a qualche gruppo noto, a qual punto si tratterebbe di occasioni che non ci lasceremmo di certo scappare.
Shady Lane è una band metal progressive melodica di Torino. Nata da un’idea del chitarrista degli Ivory, Salvo Vecchio, che ha subito coinvolto un altro membro fondatore degli Ivory, il bassista Luca Bernazzi.
Il duo ha fin da subito le idee chiare e il loro progetto è quello di creare un album di debutto concettuale con una narrazione che combina elementi thriller e un viaggio on the road.
Mentre Vecchio componeva tutta la musica e sviluppava l’idea di base del concept – ispirato al sound di gruppi come Dream Theater, Fates Warning, Queensrÿche, Evergrey, Elegy, Vanden Plas e Van Halen – Bernazzi si è occupato della scrittura della maggior parte dei testi.
Il tastierista Antony Elia si è unito immediatamente al progetto. Mancava la voce ideale così il manager della Underground Symphony Records ha suggerito Roberto Quassolo, che sfruttando le ottime capacità di songwriting si é occupato da subito di riadattare i testi e definire le linee melodiche Una scelta perfetta! Sono nati così gli Shady Lane e in poco tempo ha preso vita “There and Back”, il loro debut album.
Registrato presso ilTanzan Music Studioper le parti vocali, mixato e masterizzato all’Elnor Studio da Mat Stancioiu.“There and Back” è disponibile su tutti i digital store dal 21 marzoe rappresenta per la band un nuovo inizio. Il disco è stato anticipato dal singolo “The City”, pubblicato nella compilation per il 30° anniversario della Underground Symphony, accompagnato da un lyric video del brano.
https://www.instagram.com/shady_lane_band