“Cattivi pensieri che si insinuano sotto pelle per ricordarci che siamo tutti uguali, e che nelle vite degli altri altro non troviamo che lo specchio appannato della nostra solitudine, della loro solitudine; annegare dentro occhi neri come la notte e profondi come l’oceano per scoprire cosa c’è oltre il fondo dell’anima, oltre il soffitto di un cielo troppo plumbeo per non promettere pioggia; disezionare il cuore solo per sparpagliare qua e là semi d’amore, e dare lezioni di geografia ai figli che non avremo il coraggio di avere solo per sperare che, prima o poi, da quei semi qualcuno possa raccogliere un frutto; disinnescare ogni bomba lasciata inesplosa, ritirare ogni offesa e ricucire gli strappi, in un effetto domino che – per una volta – non ti porti a cadere ancora, ma che ti aiuti a rialzarti da questa socialità a basso mercato, da questa esistenza in saldo. Ascoltarti, per ripeterti in silenzio chi sei, e chi non hai più paura di essere: tu, Antihype Superstar“.
“Figlio mio, con quali occhi ti devo vedere, mentre nascondi le mani nelle tasche per non farmi accorgere di quanto siano vuote, e piene di spine? Figlio unico, orfano anche tu come tutti i tuoi fratelli sul ciglio dei miei marciapiedi, ad elemosinare la carezza della notte mentre aspetti il bacio di un’alba nuova, troppo a lungo attesa e ancora così persa tra le promesse del domani; figlio cieco, come il mio ventre di cemento e neon, sporco della polvere sottile dei campetti di periferia e dell’odore del traffico, che si attacca alla pelle e ti trapassa l’infanzia mentre rincorri l’ennesimo pallone lanciato attraverso i cortili di case popolari; figlio solo, che avevi tutto e che non ti mancava niente, che andrai a confondere la tua faccia tra le facce di altra gente.
Figlio mio, come tanti, come gli altri.”
Testi e musiche di Angelo Sabia.
Prodotto, registrato e mixato da Leonardo
Lombardi (ELLE) presso La Clinica Dischi.
Master a cura di Salvatore Addeo presso
AEMME Studio.
Tracklist:
- Nelle vite degli altri
- Cattivi pensieri
- Occhi d’oceano
- Lezioni di geografia
- Ascolta e ripeti in silenzio
- Effetto Domino
- Socialite
- Antihype Superstar

SABIA è il profeta superstite di una galassia in cui Giorgio Moroder siede alla destra del Dio dei sintetizzatori, e Alan Sorrenti scrive i comandamenti di un mondo che sappia ancora orbitare in direzione ostinata e contraria ai moti delle mode e del tempo.
SABIA è il flusso d’incoscienza che si annida intorno alle valvole di amplificatori d’instabilità, sui tasti più dolenti che la società non smette di provare a sbiancare, arrampicandosi su scale sconosciute a chi non ha mai avuto il coraggio di spingersi oltre la porta del proprio Cerbero personale, danzando con passo di tango sulla testa addormentata di Bacco e delle sue ancelle.
SABIA è il caos che si specchia nei cocci di quel che resta delle macerie del passato, tenendo stretto in mano il cuore pulsante e vivo di un futuro che ha radici antiche. SABIA è l’Anti-Hype Superstar, un bug del sistema dove hype-è-ciò-che-hype-non-è.