“Echoes of The Future” riprende da dove la band aveva lasciato nel 2020, ovvero il momento in cui la band spariva con la loro macchina del tempo. Ed eccoli ora in orbita attorno a un pianeta sconosciuto, pronti a dirigersi verso un’astrobiblioteca, che contiene un congegno capace di far viaggiare nel tempo e nello spazio.
Con i video dei diversi singoli, la band ci mostra e ci racconta il loro viaggio e le sfide che devono affrontare.
- siete ritornati dopo 4 anni. Avete ritrovato il ritorno con la vostra “macchina del tempo” ?
Cavolo, abbiamo perso le coordinate!
Dopo il primo EP (e il COVID) abbiamo avuto l’opportunità di suonare in varie location nella nostra regione.
La musica dal vivo ha preso una bella stangata, ma grazie alla grande comunità musicale di Pavullo, come il gruppo del Louder, siamo comunque riusciti ad esibirci qualche volta. Per quanto riguarda la composizione, non ci siamo realmente mai fermati.
Abbiamo deciso di dare una direzione più marcata al nostro progetto. Oltre al divertimento, che è essenziale, pensiamo sia fondamentale avere un’identità, qualcosa da dire, una sorta di “missione”.
Crescendo, inizi a chiederti sempre più spesso: “Cosa vuoi diventare?”, “Cosa vuoi inseguire?”, “Qual è la cosa giusta da fare?”… e altre domande che a un certo punto richiedono delle risposte.
C’è voluto un po’, ma mai come adesso siamo concentrati sulla nostra arte. Sappiamo cosa vogliamo comunicare, cosa cambiare e cosa inseguire.
– Nella foto comparite in 3 (basso, batterie e vocalist), in studio cosa usate in aggiunta?
Davide (cantante) suona anche il pianoforte, quindi suoni elettronici e non, come tastiere, synth, sample ed effetti, sono curati da lui. Francesco (batterista) oltre alla batteria aggiunge suoni tramite i pad.
Ci teniamo molto alla qualità delle nostre tracce in studio e cerchiamo spesso di creare qualcosa di originale, il che comporta molta sperimentazione con vari strumenti, virtuali e non.
Durante la produzione dell’ultimo EP, il mitico Sprunk è stato fondamentale per unire i puntini mancanti e arricchire le tracce che lo richiedevano.
È un nostro amico di lunga data: una delle prime demo vocali di “Time to One Stop” (la nostra prima canzone) l’abbiamo registrata proprio nella sua stanza. Oggi è forse l’artista più vicino che riesce a comprendere (e sopportare!) le nostre esigenze.
– Nei brani si percepiscono influenze dei…?
Le nostre influenze sono davvero varie. In generale, ascoltiamo di tutto e abbiamo artisti preferiti in comune, ma individualmente i nostri gusti possono essere molto diversi. Davide (cantante) è più orientato verso l’Alternative Rock e l’Electropop, ispirato da band come Twenty One Pilots, Noisy e Aurora.
È cresciuto con l’Alternative Metal, pop punk e il rock italiano, che hanno influenzato molte delle sue linee melodiche attuali. Francesco (bassista) è più vicino a generi funk, blues e soul; alcuni dei suoi artisti contemporanei preferiti sono Paolo Nutini, Nick Mulvey, e Vulfpeck.
Infine, Francesco (batterista) ha uno stile più rock, alternative e indie, ispirandosi a band come Muse, Nothing But Thieves, Royal Blood e Red Hot Chili Peppers. È anche per questo che le nostre canzoni tendono a variare molto come genere, e ci piace così!
– Di cosa parlano i vostri brani?
Davide: I temi che trattiamo nei nostri brani riguardano principalmente la crescita personale, le esperienze di vita e una critica al sistema sociale. Durante la composizione, non ci diamo una regola precisa sui testi; spesso l’argomento emerge spontaneamente mentre mi avvicino agli accordi.
Lascio che siano le sensazioni a decidere. In Hysteresis, dall’ultimo EP, esploro le passioni e i desideri di ciascuno di noi. Cresciamo sentendoci dire che “sognare è gratis”, e in effetti lo è.
Ma quando iniziamo a inseguire questi sogni, ci scontriamo con il vero prezzo e la complessità per realizzarli. È una sfida con noi stessi per raggiungere luoghi spesso inesplorati.
Questo è il fascino, secondo me: ogni volta che arrivi a un risultato, si aprono una serie di nuove sfide, alternative e possibilità che non avevi previsto.
– “Inherit the Wind”, un voce parlante in italiano in un brano in inglese. A cosa è dovuta questa scelta ?
È nato quasi per gioco. In fase di scrittura sapevamo già che la canzone avrebbe trattato temi come le guerre e il cambiamento climatico. Durante la composizione del ponte, il ritmo rallenta e ti trascina, e in quel momento “aperto” pensavamo ci stesse bene una parte parlata.
Sarebbe dovuto essere compito di Davide scriverla, quando in sala prove si è presentato con una versione demo che conteneva un discorso di Piero Angela. Molte canzoni internazionali usano lo speech di Charlie Chaplin ne “Il Grande Dittatore”, che lancia un messaggio molto forte.
Tuttavia, una scelta simile, pur essendo azzeccata, ci sembrava troppo scontata.
Essendo italiani, abbiamo grandi artisti e divulgatori, e per noi è un super onore poter condividere il pensiero genuino e saggio di un grande della storia italiana come Piero Angela.
– Sembra che ogni brano voglia portare, l’ascoltatore in un viaggio onirico. Invece….?
Possiamo dire che in parte è così. Abbiamo canzoni che vogliono essere un “rifugio” dalla vita reale. Pages Collide parla proprio di questo. Quando scrivi una canzone, può capitare di prefissarti delle linee guida, ma non è semplice partire da un punto A e arrivare a un punto B.
Parlando per noi, lasciamo che sia l’improvvisazione (a volte con qualche linea guida) a guidare il brano. Se durante le prove abbiamo la testa tra le nuvole, lontano dal mondo reale, è facile che venga fuori un sound onirico.
Al contrario, se siamo arrabbiati o pieni di energia, ne escono canzoni come Borderland o Inherit the Wind, che vogliono far pensare e sensibilizzare l’ascoltatore. Poi ci sono brani come Vertigo o Lineup, dove esploriamo emozioni più intime, lasciando che sia l’ascoltatore a trovare la propria risposta.
– Un genere dove l’autotune rappresenterebbe una distortura forzata, cosa ne pensate del suo uso forzato…(chiamiamolo così) ?
L’autotune è uno strumento a tutti gli effetti, e quando viene usato in modo “oppressivo” può diventare una forma di espressione con la sua originalità. Personalmente, non siamo fan del suo uso nelle situazioni più popolari.
Ci sono comunque contesti alternativi in cui ci piace come viene usato. A livello compositivo, non abbiamo mai tentato un approccio “pesante” con l’autotune, ma chissà che in futuro non capiti.
– Progetti futuri?
Abbiamo tanti progetti. Nei prossimi mesi abbiamo intenzione di portare queste nuove canzoni dal vivo. Sogniamo di suonare in Europa, e per noi sarebbe un grande traguardo riuscire a fissare una data fuori dall’Italia.
Inoltre, l’EP è appena uscito e stiamo lavorando sodo per portare nuovi contenuti sul nostro canale YouTube. Uno di questi sarà “Wanderlast TV”, un nuovo format di 7 episodi che racconterà tramite VLOG il processo di creazione dell’EP Echoes of the Future. Probabilmente sarà pubblicato a dicembre, e siamo molto carichi!
IWanderlastsono un trio indie/alternative/electropop nato nel 2018. Quattro amici d’infanzia si sono ritrovati con una passione per la musica:Davide Gualmini (voce e tastiere), Francesco Bertoni (basso e cori) e Francesco Monticelli (batteria e pad).
Il loro viaggio musicale inizia nel 2019 con la produzione indipendente di nuove canzoni e suonando in diversi palchi. Arrivano alle semifinali dell’Emergenza Festival. L’anno seguente, pubblicano il loro primo EP “Wanderlast”, anticipato dal singolo “Vertigo”.
Questo EP getta le basi di un concept narrativo che ruota attorno a tre ragazzi provenienti dal futuro, i quali si ritrovano in un passato parallelo al nostro presente. L’intento della band è di sviluppare una storia che si dipana sia online che durante i loro live.
Rallentati dalla pandemia tornano ad esibirsi live tra il 2021 e il 2022, aprendo situazioni importanti come Anna Tatangelo al Forum Monzani di Modena. Nel 2023 fermano l’attività live per tornare in studio per creare nuovi brani.
I Wanderlast tornano nel 2024 sia live che online con il trailer Youtube “Sei pronto per il tuo futuro”. Il video riprende il concept del 2020, mostrando la band a bordo di un’astronave in orbita su un pianeta sconosciuto, pronti a intraprendere un nuovo viaggio.
Il novembre dello stesso anno pubblicano con il loro EP“Echoes of The Future”, anticipato dai singoli “Histeresis”, “Line Up” e “Cherished Memories”.