“Ti confiderò un segreto da scordare al tuo risveglio“
Romolo Dischi presenta Magica, pezzo che segna l’esordio in studio per L’Edera, progetto del giovane artista Alberto Manco, cresciuto tra il Salento e l’Emilia. Il brano è prodotto da Simone Sproccati (Zibba, Meli, Salmo, ecc.) con la supervisione di Emanuele Santona (I Segreti) e anticipa l’EP in uscita nei prossimi mesi. La distribuzione è di Pirames International.
Magica è un racconto di cose non dette, di desideri soffocati. Come una storia lasciata in sospeso, un incontro che non avverrà, un’estate che poi finirà, “una canzone che parla di”. La cassa dritta batte con le parole non dette tra i denti, la chitarra ritmica incalza un ballo coi piedi, e il cuore, nudi e le note di sitar trasportano in una dimensione sognante, sospesa, di una notte magica.
In una notte magica in cui ci sono luci appese al cielo ad illuminare la gente che balla fuori dai locali. Una musica indiana proviene da un bar che sta chiudendo. Un uomo per strada si ferma a frugare nelle sue tasche vuote forse per trovare qualcosa dimenticato a casa, come il nome che aveva nel paese in cui è nato. Una figura indefinita, ma familiare, si muove di fronte a lui al ritmo di quella musica, ne è attratto come da un ricordo, ma resta fermo e lascia che siano le immagini rievocate dalla sua mente a dettare le parole di quello che poteva essere. Ritorna a una storia sospesa, a un incontro mai avvenuto, a una notte, a un’estate, a una “canzone che parla di”.
Musica di Alberto Manco, Giancarlo Manco, Emanuele Santona, Simone Sproccati.
Prodotto da Simone Sproccati.
Registrato, mixato e masterizzato da Simone Sproccati presso Crono Sound Factory (MI) e Kaneepa Studio (MI) nel novembre 2019.
Hanno suonato:
Alberto Manco (voci, chitarre); Simone Sproccati (chitarre); Emanuele Santona (basso); Loris Giroletti (batteria).

L’Edera nasce nel 2013 su Youtube con un demo registrato male. Nel 2016 pubblica un EP registrato meglio. Nel frattempo suona, tanto, nelle piazze, nei bar, per strada, nelle case, sui balconi, sui palchi piccoli, medi, molto piccoli. Suona da solo ma a volte con due, tre quattro, anche cinque amici. Si adatta. Cresce e si adatta.
L’Edera è Alberto Manco, cantautore classe ’95. Da sempre appassionato di musica, Alberto cresce tra band liceali e canzoni nel cassetto, finché nel 2013, con lo pseudonimo L’Edera, carica online una manciata di brani registrati in casa e scritti insieme al fratello Giancarlo.
Dalla punta del tacco d’Italia (Santa Maria di Leuca) si trasferisce a Parma e, dopo numerosi live armato solo della sua chitarra, nel 2016 pubblica il primo lavoro in studio: “Rampicante EP”, autoprodotto e registrato al Music Room Parma con Marco Caino Marinelli.
Segue il “Rampicante Live”, un mini tour di 20 date accompagnato dalla band, che lo porterà a suonare in apertura ad artisti della scena indipendente italiana tra cui Dente, Colombre, Giorgio Poi, Galeffi, La Municipàl.
Nel 2018 partecipa alla trentesima edizione del Rockcontest di Controradio e si aggiudica il premio Fondo Sociale Europeo per “il brano che meglio esprime la condizione dei giovani d’oggi”, con l’inedito “Zattera”. Il riconoscimento gli permette di entrare in studio per registrare i suoi brani al Crono Sound Factory con la produzione di Simone Sproccati (Salmo, Zibba, ComaCose) e la collaborazione di Emanuele Santona (I Segreti) al basso e Loris Giroletti (L’Officina della camomilla) alla batteria.
Il progetto, come un’edera, cresce e si evolve lentamente, in silenzio, entra in contatto con tutto ciò che lo circonda e lo tramuta in canzoni-diramazioni che vogliono far parte di chi le ascolta.
Stilisticamente è influenzato della scena indipendente degli anni ‘10, progetti come Le Luci della centrale elettrica, I Ministri, I Cani, e nella scrittura si ispira a diverse generazioni di cantautori italiani come Fossati, Fabi e Brunori, riuscendo ugualmente a risultare nuovo e inserito nel suo tempo. Il genere si può definire “pop d’autore”: un suono contemporaneo, fresco, accessibile che si fonde con testi profondi, intensi e introspettivi.